Uno spazio verde costruito e curato secondo principi biologici non è solo un luogo in cui non sono utilizzati trattamenti chimici e tossici. Per comprendere fino in fondo la cultura “eco” applicata al giardino, è necessario allargare i nostri orizzonti per raggiungere una visione d’insieme dell’equilibrio biologico di tutto ciò che ci circonda.
Ogni giardino può essere concepito come un piccolo mondo in grado di auto sostenersi e di trovare in sé tutte le risorse per compiere la propria evoluzione secondo i propri ritmi naturali. Il compito del Giardiniere, in questo contesto, è quello di saper cogliere le peculiarità del terreno e del clima in cui il giardino sarà costruito e compiere scelte adeguate nella messa a dimora di specie che potranno facilmente adattarsi a tali caratteristiche.
Il Giardiniere poi, “accompagna” il giardino nel suo percorso di crescita, adoperandosi per mantenere condizioni favorevoli perché esso cresca sano: piante forti, ben curate e concimate con metodi naturali che rispettino i loro cicli vegetativi e alle quali è garantito il corretto apporto idrico, si ammalano molto meno facilmente di piante non adatte a clima e territorio o la cui crescita sia stata “forzata” o trascurata.
“Eco” quindi, è prendersi cura delle proprie specie vegetali prima che si ammalino e perché non si ammalino. È riutilizzare gli scarti naturali derivati dalla manutenzione del giardino per ottenere compost utile sia per concimare sia per pacciamare sia per produrre terriccio.